“AQUINO DI UNA VOLTA” SECONDA PARTE

 

 

       
Questa seconda parte di “Aquino di una volta” comprende al momento oltre 250 foto che vanno da inizio ‘900, fino al 1975.
         Anche queste provengono da varie fonti, raccolte nel tempo ed anche oggi; un gruppo da raccolta personale, un nutrito gruppo da don Battista, un altro da archivi fotografici statali e tante altre dalla consapevolezza di tanti che hanno capito che far vedere immagini “di una volta” di gruppi o di famiglia, o di luoghi, è comunque rendere un servizio alla storia della propria Città, e quindi le hanno volentieri messe a disposizione di uno strumento che amplifica a dismisura la conoscenza di queste immagini.
         Perciò, invece di rimanere chiuse in un cassetto, sconosciute e nascoste ai più, oggi sono a disposizione di tutti e ciascuno può anche usarle per lavori di ricerca o per quant’altro possa servire, cosa che già più di qualcuno ha cominciato a fare.          Auspico però, che questo venga fatto sempre con il dovuto rispetto nei confronti di chi è raffigurato e anche di questo sito che sta compiendo quest’opera di divulgazione anche della nostra memoria singola e collettiva.
         Per mettere in ordine le foto si è cercato di seguire solo il criterio cronologico, che, anche se il più semplice, diventa complicato quando si devono introdurre così tante immagini diverse in un sito. Per questo motivo al momento questo criterio non sempre è rispettato e qualche immagine è fuori di quel contesto, ma comunque col tempo, si cercherà di sistemarle meglio. Diverse riguardano anche momenti già illustrati nella prima parte, ma anche qui vale quanto appena detto; in futuro si cercherà di dare un ordine più preciso. L’importante, come si è detto, è che tante immagini, e anche altre che saranno raccolte per una terza “puntata”, siano visibili a tutti…. qui ad Aquino come in qualsiasi parte del mondo, visto il formidabile potenziale di questo nuovo strumento di ricerca e di conoscenza.
        

Inizi 900


Fine ottocento – inizio novecento Giuseppina Bianchi giovane,
fiera e orgogliosa nel suo elegante abito d’epoca.


Circa 50 anni dopo ... la figlia, Antonia Macciocchi in via San Costanzo di fianco alla casa dove abitavano.
Le altre figlie di Giuseppina Bianchi erano Sabetta Macciocchi in Tedeschi e “Concettella” in Macioce.


Sempre inizio ‘900 ...un’imponente immagine di Benedetto Gaetani (tatone).


Il primo importante avvenimento di Aquino con una traccia fotografica.
Gli Aquinati affollano l’esterno della diroccata Chiesa della Libera
dove è in visita l’arcivescovo di Milano cardinale Achille Ratti ospite dell’arciprete Rocco Bonanni.
E’ il 20 agosto 1921. Il sei febbraio 1922 il cardinale Ratti sarebbe
diventato Papa Pio XI.
Nei decenni successivi, altri due cardinali, Wojtyla e Ratzinger,
in visita ad Aquino, sarebbero poi diventati Papi ...


La Chiesa della Libera come era ad inizio ‘900; semidiroccata e mancante del tetto e del pavimento. La navata di destra è murata e serve da piccola chiesa....


L’esterno della parete di sinistra e del campanile in un’immagine presa nello stesso periodo.
Si può notare come cumuli di terra coprano parte della parete.


Alcune immagini dell’arco di Marcantonio, anche queste riprese ad inizio ‘900 dall’Istituto archeologico germanico di Roma, oggi nella fototeca nazionale.


un’altra immagine dell’arco di Marcantonio. Attorno è solo campagna ... la parte di fondo è oggi occupata dai parcheggi della cartiera.


La parte superiore dell’arco di Marcantonio con i capitelli ionici e corinzi. Il primo a sinistra sarebbe stato semidistrutto nel corso della seconda guerra mondiale.


L’arco di Marcantonio con la chiusa al servizio della cartiera che già da diversi anni funzionava lì accanto.
Si nota un uomo che assiste alla ripresa fotografica.


Ancora l’arco di Marcantonio. Dietro si notano le mura della piccola cartiera dell’epoca.


In fondo all’arco di Marcantonio, si nota la parete di sinistra della chiesa della Libera.
La foto è ripresa dall’interno dello spazio occupato dall’attuale cartiera Cerrone.


L’arco di Marcantonio ... sullo sfondo le montagne di Castrocielo e la vasta campagna oggi occupata dalla contigua cartiera.

Dal 1920


Immagine di famiglia di Benedetto Gaetani in una foto dei primi anni ’20. Di fianco a lui, la moglie Loreta Scappaticci ...
sedute le figlie Marta con alle spalle il marito Costanzo Giorgi, Bettina con il marito Bernardo Bianchi, Libera
che si sarebbe sposata con Gino Grincia, e Celestina coniugata prima Venditti e rimasta vedova, avrebbe poi sposato Rocco Scappaticci.


Le quattro sorelle Gaetani 50 anni dopo; al matrimonio di Benedetto Grincia, figlio di Libera; da sinistra Celestina, Libera, Bettina e Marta.

Dal 1930


L’ingresso del Palazzo Spezia in via San Tommaso (oggi via don Battista) che era di fronte all’allora caserma dei carabinieri.
Il palazzo sarebbe crollato nel sottostante “Vallone” nel febbraio del 1945, dopo il passaggio del fronte.


La facciata della cattedrale di Aquino posta in piazza cattedrale (oggi Conti di Aquino).
La croce di ferro è l’unico elemento rimasto oggi di quella facciata (oltre a reperti vari) buttata giù negli anni ’50
perchè gravemente danneggiata dai bombardamenti.


La piazza San Tommaso come era negli anni ’30 quando si chiamava piazza Pelagalli.


Il prospetto posteriore del palazzo Spezia sulle Pentime, oggi “parco del Vallone” con la bella altana che compare anche in una stampa di inizio ‘800.


“dietro la torre” negli anni ’30 del novecento. La torre, allora campanile; in fondo la “casa di San Tommaso”
detta anche casa Quagliozzi come era prima del 1944.


Il centro storico attorno alla cattedrale e al castello prima del passaggio del “fronte”, case abbarbicate le une sulle altre. Oggi sono quasi tutte scomparse.


Ancora piazza San Tommaso negli anni ’30 quando si chiamava piazza Pelagalli. I “piazzisti” di allora, attorno alla fontana delle naiadi
e ai cigni che la popolavano, si mettono in posa davanti al fotografo.


Piazza Cattedrale, la cui facciata si nota in fondo, oggi piazza dei Conti d’Aquino. E’ il 1933 settembre;
presenti podestà e altre autorità ... viene inaugurato un cippo-ricordo per la morte prematura di Arnaldo Mussolini, fratello del “duce”.


La stessa manifestazione in un’altra immagine ripresa dal basso.
C’è il podestà Capozzella, il parroco e i chierichetti per la benedizione. In fondo si nota il palazzo ex Mazzaroppi in piazza Pelagalli, poi piazza San Tommaso.


Anno scolastico 1936-37 nella scuola del seminario diocesano di Aquino.
Si riconoscono al centro, don Battista Colafrancesco, don Antonio Marciano che gli sta a fianco, e il prof. Francesco Mazzaroppi.
Tra gli alunni in seconda fila a sinistra, è riconoscibile Alfonso Scappaticci.


Un’altra immagine della scuola nel seminario qualche anno dopo la precedente. Siamo nel cortile del seminario, che dopo la guerra diventa cinema all’aperto.
Oggi il palazzo in fondo non esiste più; adesso c’è il vuoto che dà sul vallone d’Aquino.
Si riconoscono in prima fila don Battista, don Antonio Marciano, don Rosino Di Nallo, il prof. Mazzaroppi Francesco.
All’estrema destra Antonio Tedeschi “il sagrestano”.
Arrampicato sul cancello è riconoscibile Alfonso Scappaticci in tenuta “borghese”.


1936, congresso eucaristico diocesano. Al centro di piazza Pelagalli (oggi piazza San Tommaso),
il palco con l’illuminazione, nello stesso punto occupato alcuni decenni dopo dal monumento a San Tommaso.


Una solenne manifestazione in piazza del congresso eucaristico del 1936. In fondo i palazzi Mazzaroppi e Iadecola.


Ancora il congresso del 1936. La processione si avvia verso la chiesa della Libera imboccando via Giovenale.
Si riconoscono il vescovo Mancinelli, i canonici della cattedrale, un giovanissimo don Battista e alcuni frati domenicani.


A conclusione delle celebrazioni del congresso, tutti sulla scalinata della chiesa della Madonna della Libera.
Al centro sono individuabili don Battista e il vescovo Mancinelli. E’ il 21 maggio del 1936.


Mamma aquinate con i figli “lupetti di Roma”, secondo le direttive dell’epoca.
Si tratta di Mariantonia Fusco con i figli Mingo, Tommaso, Antonio e Libero (appena visibile) Di Marco.


Una bella foto delle donne della famiglia Barone a Colle la Terra.



Un ragazzino guida il calesse (assente il padre in guerra) dalla stazione al centro di Aquino.
Si tratta del giovanissimo Mario Grincia; qui siamo proprio fuori della stazione di Aquino nei primi anni ’40.

Dal 1940


La squadra di calcio dell’Aquino inizi anni ’40 del novecento. Si riconoscono Mario “Caporale” Pellecchia a destra “in borghese”,
Armando Lundì poi emigrato in Francia, Guido Mattia, Libero “maestro” Caprio.


Tre adolescenti amici anche “di quartiere” (Pentime – Scacchi per la precisione) sorridono alla vita.
Si tratta di Oriente Perna, Benedetto Grincia, Antonio Tomassi. Gli anni sono quelli dell’immediato dopoguerra.


Siamo ormai in periodo di guerra; alla conclusione per l’esattezza.
Soldati alleati occupano lo spazio del campo d’aviazione bombardato alcuni mesi prima.
Si notano aerei tedeschi distrutti a terra.
E’ il 25 maggio 1944.


Altri relitti di aerei leggeri sullo spazio del campo d’aviazione aquinate.


Un’altra immagine di quella giornata. Un carro armato abbandonato nella piazza di Aquino circondata da palazzi distrutti.


Un “fortino” messo fuori uso, ai bordi del campo d’aviazione, viene osservato da un soldato alleato.


I soldati alleati proseguono con cautela l’occupazione di Aquino; qui controllano la presenza di eventuali mine.
La foto è stata presa dall’interno della cattedrale distrutta. In fondo palazzo Iadecola (dove oggi ha sede la banca).


I soldati alleati (canadesi per lo più) giungono nell’attuale piazza San Tommaso. In fondo la cattedrale semidistrutta e la torre medievale irriconoscibile.


Il fronte “è passato”. In primo piano i resti della cattedrale. Lenzuola stese ad asciugare al suo interno, testimoniano che la vita sta riprendendo.


Anche la stazione di Aquino è stata distrutta. Qui si notano operai al lavoro per togliere le macerie.


I sotterranei dei magazzini della stazione sventrati.


Ancora un’immagine dei sotterranei dei magazzini della stazione di Aquino.


Sul ripiano del sito della stazione, vengono ordinate le pietre raccolte.


Sempre davanti alle distruzioni della stazione ferroviaria di Aquino.
Quella che si vede nell’immagine è la famiglia Falcone; papà Eleuterio tiene in braccio il figlio Gustavo. A sinistra mamma Jole.


Attorno alle rovine della vecchia cattedrale la vita piano piano riprende.


Un’immagine del “borgo medievale” subito dopo la guerra.
A sinistra i resti del palazzo Capozzella. In primo piano la torre d’angolo sotto cui passa la strada per Pontecorvo.
Le costruzioni che vi stanno attorno non esistono più.


Una processione con il vescovo Fontevecchia sotto “il baldacchino” si avvia verso la chiesa della Madonna della Libera.
Siamo all’inizio di via Soldato Ignoto; è il 1947. E’ la presa di possesso della parrocchia da parte di don Battista Colafrancesco.


Una serie di immagini di una solenne celebrazione all’interno della chiesa della madonna della Libera. Sono i primi anni del dopoguerra.


La stessa affollata cerimonia; si riconosce don Leonida Pascale, il terzo da destra, e a sinistra don Antonio Marciano.


La cerimonia “alla Libera” viene presieduta dal vescovo Fontevecchia.


Ancora un momento della solenne cerimonia. Oltre a don Leonida, il terzo da destra, si riconosce don Pasquale Pellecchia, in fondo a sinistra.


Un’altra immagine della celebrazione


I celebranti davanti all’altare alla chiesa della Libera. A sinistra si notano don Leonida e don Battista.


Una serie di immagini che documentano i primi aiuti ai bambini di Aquino che trascorrono i primi momenti subito dopo la guerra,
in posti più salubri rispetto all’invivibilità di Aquino. Dietro si riconosce il vescovo Fontevecchia.


Questa è un’altra immagine di uno di questi momenti. Il luogo non è identificato, ma alcuni bambini sono riconoscibili.
Al centro, seduta, con la veste scura, è Lisetta Grincia, alla sinistra, è Antonietta Caprio; all’estrema sinistra è Maria Conte.


Un gruppo  di bambini fotografato davanti allo stesso edificio.


Un altro gruppo di bambini in “colonia diurna” in un paese dei dintorni di Aquino, meno colpito dalle operazioni di guerra.


Riprende anche la scuola; ........con la maestra Rosa si riconoscono Maria Bianchi, Maria Almagno, Silvana Petroccione,
Lisetta Grincia, Maria Conte, Anna Calcagni, Gioconda Di Fiore, Maria Mattia ......


Con un “cantiere scuola” si costruisce la strada Filetti-Valli. Qui mentre don Battista benedice i lavori.
Si riconoscono il sindaco Pietrantuono, Antonio Capozzella, Biagio Tedeschi, Gaetano Pellegrini, Libero “battent” Fusco.


Il turbine del fronte su Aquino è passato; la vita ricomincia... si celebrano le prime nozze: qui vediamo
il matrimonio tra Teresa Capozzella e Alessandro Rogacien. Qui la signorina Capozzella è al braccio del fratello Antonio.
Il corteo si avvia dalla loro casa “dietro San Tommaso”. I segni della distruzione sono evidentissimi. E’ il 9 settembre 1946.


Il corteo del matrimonio Capozzella-Rogacien è alla fine di via Giovenale, accompagnato da tanti curiosi.


La signorina Teresa Capozzella e il fratello Antonio percorrono via Soldato Ignoto tra le macerie, ma anche tra le prime ricostruzioni.


Il corteo matrimoniale sta per imboccare il porticato della chiesa della Madonna della Libera, anche qui passa tra le macerie di Aquino.


Il matrimonio è stato celebrato. Adesso la signora Teresa è al braccio del marito sulla via di casa; alle spalle,
macerie e la chiesa della Madonna della Libera con il campanile a pezzi.


Il corteo matrimoniale, sulla via del ritorno, è adesso in via Giovenale. Sullo sfondo “a terra agnell”, oggi bar “la fontana”.
Proprio qui a destra, è oggi la sede di “TeleUniverso”.


Un’immagine del corteo in via Giovenale. Nella casa in fondo, di proprietà dei Magnapera, erano stati sistemati i primi uffici comunali
del dopoguerra.
In primo piano la signora Libera Di Ruzza (poi Manna) col padre “don Cristoforo Di Ruzza.


Ad un anno dal matrimonio casa Capozzella  ricevimento per il battesimo di Anna Rogacien.
Si possono riconoscere i padroni di casa, don Battista, don Leonida, la signora Arturina Iadecola col figlio Gianfranco bambino
tenuto sulle ginocchia dallo zio Domenico Iadecola, la maestra Olga, la signora Rosetta Capozzella, la signora Mariuccia Iadecola-Bonanni.


A casa Capozzella c’è il ricevimento matrimoniale  sul terrazzo di casa Capozzella-Rogacien nel 1946 si possono riconoscere
oltre ai coniugi Teresa e Alessandro Rogacien, il dott. Tommaso Secondini, Libero Marino,


Anche negli anni ’40 l’Arco di Marcantonio suscitava la curiosità degli adolescenti. Qui un gruppo è poggiato proprio sopra la “chiusa” della “forma” sotto l’arco.


E’ il 1944, subito dopo il passaggio “del fronte”. Arrivano i primi personaggi delle organizzazioni assistenziali americane per portare aiuto
alla gente dei paesi colpiti. Qui si nota al centro dell’immagine, il vescovo mons. Fontevecchia ....
l’uomo alto a destra è il sacerdote militare americano Thomas Markham, tra i bambini si riconoscono Nannina Pelagalli e a sinistra il fratello Bernardino.


La chiesa della Libera sottoposta ai primi interventi di riparazione alla fine degli anni ’40.


Bella come immagine, ma che testimonia come fosse ridotta la “casa di San Tommaso” negli anni del dopoguerra;
non solo distruzioni, ma anche degrado e abbandono.


Un’altra immagine come la precedente. A sinistra si notano ancora in piedi il palazzo che sorgeva a fianco alla torre;
in primo piano mucchi di “forati” della ditta dei fratelli Giacomo e Domenico Mattia, tra i primi “muratori” dell’Aquino postbellica.


Anche in piazza San Tommaso torna un pò di vita. In fondo si ricostruisce l’edificio prima conosciuto come “palazzo del duca”; al bar
cominciano a sedere i primi avventori per godersi il sole primaverile.


Anche quest’altra parte della piazza comincia a rianimarsi. Alcuni aquinati chiacchierano; un cavallo sosta con il suo carretto; dei panni
sono stesi ad asciugare vicino al monumento ai caduti che poi sarà abbattuto. In fondo i primi bei palazzi “popolari”.


Un’altra immagine che riprende lo stesso luogo. In questo grande spazio domina oggi la ricostruita cattedrale di Aquino.


torre, e la cattedrale semidistrutta. La torre ha ricevuto già i primi interventi di restauro.


Il lungo rettilineo di via Roma alla fine degli anni ’40 in una foto ripresa dall’alto del primo torrino.
In primo piano casa Procaccianti, poi la casa del maestro Di Sotto e di don Battista e poche altre. Oggi la strada è molto urbanizzata.


Ancora un’immagine della Madonna della Libera a fine anni ’40. Il campanile è stato ripristinato. Qui ormai si trasferiscono le cerimonie religiose.


Si risistema anche la scalinata della chiesa della Libera.


La “casa di San Tommaso” verso l’inizio degli anni ’50.


La piazza San Tommaso in pessime condizioni; in fondo c’è il palazzo del dott. Arturo Iadecola.


I sacerdoti di Aquino in via Soldato Ignoto prima dell’inizio di una processione.
Sono da sinistra don Leonida, don Innocenzo Quagliozzi, don Battista e don Antonio Tuzi.


La piazza San Tommaso in una giornata di sole dei primi anni ’50, è tornata pienamente a vivere.
I piazzisti sostano sopratutto alle sedie del bar “bella Napoli” e “Gargano” in fondo alla piazza.


Via Risorgimento nel suo sbocco sulla piazza San Tommaso. A destra le nuove, linde case popolari appena costruite.


E’ un 24 giugno, dovrebbe essere il 1953-54, festa di don Battista nell’arena del cinema di lato al seminario.
Vicino al palco c’è tutta riunita la scola cantorum. Tanti sono i volti riconoscibili ....
Bettina De Vincenzo, Maria “la mola”, Antonio Macioce, Gino Gatti, Peppina Treta, Alfonso Di Sotto, Alfonso Scappaticci,
Vincenzo Pelagalli, Rocca Pelagalli ....


Sul palco invece, le bambine recitano in onore di don Battista ...
Sono da sinistra Anna Del Duca, Giovanna Di Sotto, Giovanna Di Ruzza, Maria Teresa Capozzella,
Renata Sarnowski, forse Ida Mastronicola ......., Clara Macciocchi, .....Rita Del Duca e Rema De Cesare.


Alcune immagini della festa di San Tommaso il 7 marzo 1950. La processione proviene dalle “pentime” e si avvia verso la chiesa della Libera.
Qui la statua di San Tommaso costeggia la sua vecchia cattedrale distrutta.


La processione con la statua di San Tommaso, è in via Giovenale.


La statua di San Tommaso sta per arrivare alla chiesa della Libera. Si riconoscono don Battista, don Antonio Tuzi, don Innocenzo,
e il chierichetto Biagio Tedeschi.


La processione con la statua di San Tommaso imbocca il piazzale davanti alla Madonna della Libera.
Tra i giovani di allora, tutti rigorosamente in fila indiana, si riconoscono Oreste Di Brango, Elio Di Brango, Grimoaldo Di Sotto, Ezio Carcione;
a destra Mario Miele. La signora a sinistra è Libera Manna.


Davanti al portale della Madonna della Libera un gruppo di aquinati circonda la statua di San Tommaso.
Si riconoscono oltre a don  Battista, la signorina Angelica Capozzella con la nipotina Anna Rogacien, Antonio Capozzella,
Libero Tedeschi, Angelo Biasielli, Domenico Mattia, Antonio Tedeschi “il sagrestano” .....


Gino Grincia il “calessiere” di Aquino che allora fungeva da “taxista” tra Aquino e i paesi vicini.
Qui è con il suo calesse sul ponte di Pontecorvo. “A bordo” le sorelle Cristi.


Davanti a casa Procacciante Gino il calessiere ospita a bordo Stanislao Sarnowski con la figlia Renata ...è il 1951.


Gino Grincia il “calessiere” davanti alla stazione ferroviaria di Aquino mentre trasporta in Città due passeggeri appena arrivati col treno.
Il signore a destra è Bruno Bonfiglioli, marito della “levatrice” di Aquino.


Seduti davanti al “bar sport” di Mario “Caporale” Pellecchia, i “giovani leoni” di Aquino dell’epoca.
Si riconoscono Antonio Macioce, “Renò” Scappaticci, Antonio Gargano, Tommaso Mattia,
Vincenzo Pelagalli  Di Sotto Libero “bandino”, Antonio Del Duca.


Nella piazza San Tommaso del 1951 o 52, una solitaria bancarella di stoffe.
L’unico automezzo che vi circola, è una piccola moto ... sotto “la castagna” si siede all’ombra ... ieri come oggi.


Le Pentime prima del passaggio dell’autostrada. Al centro si nota la casa di Aristodemo Mattia, “centrata” in pieno dall’autostrada. Le case sulla destra non ci sono più.


Il “borgo medievale” si risistema in qualche modo negli anni del dopoguerra, anche se molte case scompaiono per sempre.
A fianco alla torre i ruderi a sinistra, non ci sono più.


La torre “domina” le tracce di un laboratorio (Gino il “ferraro”) che sta ai suoi piedi. Siamo alla fine degli anni ’50.


Via Soldato Ignoto negli anni ’50. E’ quasi come oggi. La differenza è che non circola nemmeno una macchina.


Una manifestazione importante alla chiesa della Libera. In prima fila il vescovo Biagio Musto, il sindaco Domenico De Marco, il prof. Alfonso Scappaticci.
Più dietro si riconoscono Maria Macioce “d’Agnello” e Scappaticci  Libera (la moglie di Mario “caporal”).


Un’altra immagine della cerimonia; tra i fedeli si riconosce a destra Antonio Del Duca con in braccio la figlia Rita. Dovrebbe essere il 1954.


Ancora una foto della stessa cerimonia alla chiesa della Libera, molto affollata come si può notare. Tra la gente si possono riconoscere Marietta Tedeschi,
Maria “d’Agnello”, Tommasina Scappaticci, Lucia Tacchelli, Rosa Mattia, Teresa Caprio.


Davanti a “casa Procacciante” in via Soldato Ignoto ci si distrae dopo alcuni lavori agricoli che ci sono stati nei dintorni.
In piedi a sinistra è riconoscibile Maria “gliagliona” Veglia, a destra “zì Ntonio d Boss”.


Anno Santo 1950. Un pellegrinaggio aquinate si mette in posa davanti alla facciata posteriore di Santa Maria Maggiore a Roma. Tra i tanti, oltre a don Battista, sono riconoscibili Antonio Tedeschi col figlio Biagino, Maria di Murro, Epifanio Macioce, Francesca Murro (Ricci), Tommaso Pascale, Antonio Del Duca con in braccio il figlio Vincenzo ........, Scappaticci Libera (la moglie di caporal), Libera Di Sotto (Crenca) Maria Ricci, Gaetanella Macioce.


Gita (al santuario di Pompei?) parrocchiale primi anni ’50. Tra le tante ragazze è possibile riconoscere Anna Mattia, Tommasinella Scappaticci, Libera Molle, Maria Veglia, Anna Macciocchi, Fernanda Macioce, Maria Di Seglio.


Il vescovo Biagio Musto si rivolge ai ragazzi che ogni giorno a piedi vengono portati da Aquino al casale Bonanni in colonia diurna. A fianco a lui le accompagnatrici dei ragazzi. Si riconoscono Maria Scappaticci, Peppina Treta, Anna Farina (!?), Tonina Della Posta.


I ragazzi di Aquino nell’aia del casale con i loro accompagnatori; alcune suore e alcune giovani aquinate. In fondo si riconosce Antonio Capozzella.


Terelle 1953. Le prime “colonie” estive, in alta montagna, furono un rischio e un azzardo, come ricorda don Battista che le organizzò.
Qui i ragazzi di Aquino posano sotto il pennone della bandiera con l’accompagnatrice Bettina De Vincenzo.


I bambini davanti ai capannoni della “forestale” in cui furono ospitati nell’estate del 1953.



Un’altra immagine dei bambini della colonia di Terelle mentre vengono salutati dal vescovo Musto che era andato a trovarli.


I ragazzi delle colonie giocano davanti ai capannoni.


Il viottolo, alquanto pericoloso che portava ai capannoni della forestale che si notano in fondo.


I bambini delle colonie di Aquino percorrono in fila indiana il viottolo. Oggi questo viottolo è stato alquanto allargato ed è base di partenza per escursioni su Monte Cairo.


Una visione d’insieme della posizione della caserma della forestale di Terelle, dove nel 1953 don Battista organizzò le prime colonie.


Questa è una immagine della benedizione della “prima pietra” della nuova cattedrale. A fianco al vescovo Biagio Musto è don Battista; a destra a reggere la mitra, è “Ndinuccio” Conte, allora seminarista.


La benedizione della prima pietra del nuovo “asilo” parrocchiale. E’ il 1958. A fianco al vescovo Musto è un giovane don Aldo Fanelli, più a destra, don Innocenzo e don Leonida. Al centro il senatore Restagno. Il bambino al centro è Antonio Di Folco (Tonino pipparegl ..).


Don Battista vicino alla prima pietra della nuova cattedrale.


Una numerosa folla assiste alla cerimonia per la posa della prima pietra della nuova cattedrale nel giugno 1954. E’ possibile riconoscere Biagino Tedeschi, Giovanni Cerro, Pompeo Cincerrè  ... a sinistra Costanza Mattia Massaro, Bonanni Giuseppe.


Ancora un momento della cerimonia di benedizione della prima pietra della nuova cattedrale: Queste foto si aggiungono a quelle già presentate nella prima parte.


Un primo piano della “prima pietra”. Si distinguono chiaramente le indicazioni dell’anno in caratteri romani: Anno Domini MCMLIV (1954).


Un altro momento della benedizione del vescovo che ha a fianco don Innocenzo Quagliozzi. A destra è riconoscibile Italuccio Capozzella.


Il vescovo introduce nella pietra un cilindro metallico dove è racchiuso un verbale che ricorda l’avvenimento sottoscritto dalle autorità presenti.


Un altro momento della benedizione.


Le autorità civili assistono dal palco alla benedizione della prima pietra. Sul palco al centro il sottosegretario Emilio Colombo
e il senatore Piercarlo Restagno.
Tra la gente, in primo piano è riconoscibile Mario Risi.


Le colonie organizzate da don Battista per i ragazzi di Aquino e diocesi, lasciano la montagna, e si indirizzano verso il mare.
Qui siamo a Gaeta, più precisamente sulla spiaggia di Serapo.


Un corteo matrimoniale costeggia piazza San Tommaso verso la Madonna della Libera. Dietro si notano le impalcature pronte per il cantiere della nuova cattedrale. Gli “sposi” sono Anna Tremante e Oreste Di Brango. Il corteo è affiancato dal solito codazzo di curiosi e bambini vocianti, molti riconoscibili. Sono Maria Della Posta, Anna Lupo, Marcellino Carcione, Roberto Petroccione, Tonino De Cesare, Antonietta “Bubù, Farina, “ndindigl” Giggione, poi Giovannina Capozzella, Bettina De Vincenzo .....


Sulla spiaggia di Serapo di Gaeta i bambini delle colonie in girotondo. E’ il 1955.


Tutti i bambini dei paesi della diocesi di Aquino poggiati alla scogliera che delimita la spiaggia di Serapo. Con loro suore e altre accompagnatrici.


Gruppo di vicinato alle Pentime in una foto scattata dietro la fila di case di via Cavour. Sono riconoscibili Tommaso Tomassi “Maggiore” con la moglie Giovannina, “Sesinella” Perna, Giuditta Conte, Filomena Tomassi, Rocca Di Brango, Libera “Mbozza” Iadecola “Pitticella”, Maria Conte con la sorellina Angelina, Libera Gaetani con la figlia Lisetta Grincia e il piccolo Tonino. A destra, seduto per terra, dovrebbe essere Giannino Mastronicola con in braccio il fratellino Fernando.


Gruppo in via San Costanzo davanti alla “casa di San Tommaso”. Al centro è Antoniella Macciocchi. A destra è riconoscibile una giovanissima Gioconda Di Fiore; in fondo a sinistra, una altrettanto giovane Cesarina Evangelista.


Un altro corteo matrimoniale attraversa le vie di Aquino tra le case ancora semidistrutte. E’ il 1954. Gli “sposi” sono Costanzella Grincia e Giacomo Mattia in via Pescennio Negro, circondati da tantissimi vicini e curiosi. Si riconoscono Silvana e Mafalda Petroccione, Libera Evangelista (mezzalengua) Maria Veglia, Bellonia Bianchi, Pietrina Di Brango.


1954 o ’55. La processione della Madonna della Libera all’imbocco di via Giovenale. In primo piano è don Leonida.


Un’altra processione della fine degli anni ’40 in via Soldato Ignoto. Tra le giovani in fila indiana si riconoscono Tommasinella Scappaticci e Teresa Crenca.


Fino anni ‘50. Attorno a un giovanissimo don Aldo Fanelli, ragazze di Azione Cattolica di Aquino e Castrocielo in festa. Si riconoscono Maria Rosaria Di Rollo, Libera Molle, Dolores Di Sotto, Maria Macciocchi, Stefanina Grincia, Franca Pietrantuono, Filomena Vozza, Lina Sanarini, Rema De Cesare.


Inizio anni ’40. I sacerdoti di Aquino “posano” nel cortile del seminario. Sono da sinistra don Antonio Marciano,  don Angelo De Marco, don Battista Colafrancesco, don Innocenzo Quagliozzi e don Rosino Di Nallo. Tra di loro un giovanissimo Alfonso Scappaticci che frequentava la scuola del seminario.


Fine anni ’50, colonia a Castelforte e spiaggia di Minturno. Le aiutanti e le suore di Aquino posano in gruppo davanti alla scuola che le ospitava. Si riconoscono ........De Vincenzo, Antonietta Caprio, Antonietta “Bubù” Farina, ...... Antonietta Tomassi, Rinuccia Marino, Bernardina Sabatini, Franca Pietrantuono, Maria Macciocchi, Annarella “palletta” Pesce.


Davanti alla spiaggia di Minturno i ragazzi della colonia salutano Adelina Castagna, responsabile della colonia che si sposa. A sinistra la sorella Antonietta Castagna.


24-31 maggio 1959. Si svolge il congresso mariano interdiocesano. Una settimana densa di manifestazioni. Qui siamo all’interno della nuova cattedrale non ancora completata, mentre si tiene una conferenza.


Sempre all’interno della cattedrale non ancora consacrata. La gente che partecipa a questi convegni e conferenze, è sempre tanta.


Ancora una conferenza nella settimana del congresso.


L’esterno della cattedrale, con un arco trionfale d’edera in onore del cardinale Benedetto Aloisi-Masella che concluderà il congresso. E’ domenica 31 maggio.

 


La fantasmagorica illuminazione installata in occasione del congresso. Qui siamo in piazza San Tommaso,
in fondo si nota l’illuminazione anche in via Giovenale.


L’illuminazione è addirittura anche in via Soldato Ignoto.


Il manifesto del Congresso.


L’illuminazione della piazza San Tommaso e della Cattedrale ... spettacolare, come non si sarebbe più vista.


Un atleta della “staffetta mariana” che, partita dal Santuario di Canneto, giungerà ad Aquino per l’inaugurazione del monumento all’Immacolata.
Qui siamo sulla via Casilina.


La “fiaccola mariana” portata da un giovane Adriano Mattia, giunge ai piedi della statua.


I giovani atleti componenti la staffetta ai piedi della statua ancora “coperta”.
Si riconoscono oltre ad Adriano Mattia, Mario Bianchi, Antonio Farina, Luigi Di Nardi, Pompeo Lupo ..


E’ l’imbrunire, i giovani atleti della staffetta arrivano ai piedi della Madonna.



Il vescovo Biagio Musto scopre e benedice la statua ... a destra si riconosce Franco Di Sotto.


Una grande folla assiste alla cerimonia dell’inaugurazione del monumento alla Madonna dove prima era la cattedrale di Aquino. E’ giovedì 27 maggio 1959.


Sempre sull’area del monumento, la scola cantorum  diretta da don Aldo Fanelli, intona canti; tra i cantori, a sinistra,
un giovane Costantino Iadecola; la ragazzina in primo piano è Maria Della Posta.


La grande folla di piazza San Tommaso che assiste alla cerimonia.


Un’altra immagine della folla in piazza San Tommaso.


Tantissima gente assiste alla manifestazione di inaugurazione del monumento.


La folla in piazza San Tommaso arriva fino a via Giovenale.

 


L’ultimo giorno del congresso vede una lunghissima processione eucaristica a cui partecipano tantissimi fedeli di tutti i centri della diocesi di Aquino.


La processione con molti sacerdoti attraversa la grande piazza di Aquino.


Un’altra immagine della affollatissima processione. In primo piano si riconoscono Teresa Caprio, Filomena Ferone, Maria Mastronicola.


In occasione del congresso, l’on. Giulio Andreotti tiene una conferenza nella chiesa della Libera (illustrata nella prima parte di “Aquino di una volta”).
Qui è in via Soldato Ignoto mentre si reca nella chiesa. E’ attorniato dall’on. Augusto Fanelli, dal sindaco De Marco,
da Libero Tedeschi “l’avvocatino” da Libero “Jons” Marino, da Alfonso Scappaticci.


La mattina del 31 maggio il cardinale Aloisi-Masella chiude solennemente il congresso. Qui è ricevuto in piazza San Tommaso sotto il “baldacchino”.


Sulla scalinata della cattedrale (eliminata successivamente) il cardinale Aloisi-Masella saluta i fedeli di Aquino.

 


Il cardinale continua il suo saluto avendo a fianco il vescovo Musto; oltre a don Battista, sono riconoscibili don Pasqualino Pellecchia,
e su a destra don Dionigi Antonelli. Tra quelli che reggono il baldacchino si riconosce un giovane Ezio Carcione.



Ancora un momento del saluto. Sulla loggia della cattedrale è la statua della Madonna della Libera, rimasta esposta così per tutta la settimana.




Si forma la processione che va verso la Chiesa della Libera. Qui siamo in via Giovenale.


I paggetti che hanno accompagnato la processione, sono (da sinistra) Sergio Iadecola, Pasquale Pietrantuono, Pompeo Ricci,
Pompeo Capezzone, Silverio Aversano e Alfredo Di Nardi.


La processione arriva nella chiesa della Libera. Si riconoscono don Pasqualino, don De Bernardis di Pontecorvo,
don Vincenzo Cerro. Tra i chierichetti Pino De Marco e Rocco Morelli.


L’omelia di chiusura del congresso è tenuta dal domenicano Raimondo Spiazzi, noto studioso di San Tommaso,
che poi diverse volte sarebbe tornato ad Aquino.


Un momento delle cerimonie nella chiesa della Libera. Qui il vescovo Biagio Musto tiene un discorso.


Un’altra solenne celebrazione nella chiesa della Libera.


Anche altri vescovi si alternano durante la settimana nelle celebrazioni alla chiesa della Libera.


La macchina che accompagna il cardinale Aloisi-Masella dopo la celebrazione, è pronta scortata da motociclisti dei carabinieri.
Siamo all’esterno della chiesa della Libera.


Il cardinale ritorna in piazza San Tommaso in auto. Ha a fianco don Innocenzo Quagliozzi.


Questa è un’altra foto della benedizione della prima pietra della nuova scuola materna parrocchiale. A sinistra è il vescovo Musto,
a destra don Battista legge la pergamena che sarà inserita nella pietra. Ci sono l’on. Fanelli e il senatore Restagno.
Tra la gente è riconoscibile Rocco Tedeschi.


La pergamena viene inserita nella prima pietra della scuola materna “San Tommaso”. E’ il 1958.



Un’immagine dei lavori per la realizzazione della nuova cattedrale. Siamo all’incrocio tra via Libertà, la piazza e via Risorgimento.


La cattedrale ripresa nello stesso periodo in fondo a piazza San Tommaso dove si svolge la vita di tutti i giorni ... chi parla, chi passeggia, chi sta sulle panchine.




Due giovani amiche, Nannina Pelagalli e Maria Di Sotto, siedono davanti all’Arco di Marcantonio. Siamo alla metà degli anni ’50.


Nannina Pelagalli con la sua amica Adelina Castagna e un’altra giovane amica sostano nei pressi di piazza San Tommaso.


Il “vallone d’Aquino” com’era alla fine degli anni ’50 quando si stava realizzando l’autostrada del Sole.
In fondo si notano i lavori e lo sventramento del quartiere delle Pentime.


Un’altra immagine del “vallone” invaso dalle acque delle “forme d’Aquino”, cosa che prima avveniva spesso.
In fondo si notano i lavori per la costruzione dell’autostrada del Sole; molti anni dopo, in fondo,
sarebbe stato realizzato un viadotto per la linea ferroviaria ad “alta velocità”.



Immagine di “gruppo di famiglia” in campagna, in contrada Canapine: la famiglia è quella di Celestina Gaetani  e Rocco Scappaticci ..
Si riconoscono vari personaggi familiari: Libero Bianchi, Celestina e il marito Rocco,
le figlie di Celestina Benedetta e Filomena, Tommasino, “zione” Costanzo Giorgi. Al centro “la levatrice” Lea Morotti.


Siamo sempre nella stessa famiglia ..... è il giorno del matrimonio di Benedetta; a fianco la mamma Celestina, il fratello Mario Venditti,
il “patrigno” Rocco Scappaticci. Dietro il marito Francesco Barone.


Qui Benedetta Venditti, al braccio del marito Barone Francesco.
Si prepara ad andare in chiesa è il 10 ottobre 1954.



Ancora un gruppo con Benedetta, i fratelli Mario, Filomena, Cosimo e Loreta, e l’amica Costanza “Brighella” Cincirrè.



Scauri primi anni ’50. Costanzella Grincia al mare, tiene per mano il fratellino .. Tonino.


1954. La statua della Madonna della Libera “va per le campagne”.
Qui sosta a Filetti Inferiore, in casa di Gaetano Mattia. Dall’alto don Battista predica.



I cortei matrimoniali a piedi erano sempre seguiti da uno stuolo di ragazzini e curiosi. Anche il corteo di Lisetta Grincia e Luigino Di Brango non fa eccezione alla regola. Qui siamo in via Madonna della Libera, poco prima di arrivare alla Chiesa. Tra i ragazzini si riconoscono Sandro Capozzella, “Mbuccio” Di Marco, Costanzo De Cesare... E’ il 24 aprile del 1960.


Il corteo matrimoniale è in via Soldato Ignoto. E’ impressionante la folla di ragazzini e curiosi che lo accompagna... Così era una volta...


E’ il giorno dell’inaugurazione della nuova Cattedrale di Aquino, il 27 ottobre 1963; la foto mostra l’arrivo del cardinale Aloisi-Masella che celebrerà la messa solenne. Il “baldacchino” che lo accoglie in piazza San Tommaso, è retto tra gli altri da Giovanbattista Murro e Tommaso “Margiotta” Capozzella. A destra è don Pasqualino Pellecchia, a sinistra è il cerimoniere mons. Cocchetti che poi sarebbe diventato il cerimoniere del Papa. Dietro è riconoscibile don Antonio Sacchetti.


Il 19 ottobre si era proceduto alla consacrazione della nuova cattedrale; qui il vescovo Biagio Musto consacra l’altare centrale.


Mons. Romolo Compagnone vescovo di Anagni, consacra l’altro altare della cattedrale.


Il vescovo Musto procede alla consacrazione delle mura della cattedrale.


In precedenza c’era stato il solenne arrivo in piazza San Tommaso della reliquia del Dottore Angelico,
donata dall’arcidiocesi di Tolosa alla cattedrale di Aquino in occasione della sua consacrazione.



In un palco al centro della piazza, la reliquia, posta su un cuscino di fiori, viene presentata ai fedeli numerosissimi. La reliquia è sorretta da don Innocenzo che ha a fianco mons. Masiello, canonico della cattedrale di Tolosa che ha portato la reliquia nella città di San Tommaso. A destra è il vescovo di Anagni mons. Compagnone, a sinistra il vescovo di Aquino mons. Musto. Al centro si nota anche un giovane don Mario Milanese, che diventerà molti anni dopo, parroco di Aquino.


Un altro momento della cerimonia per l’arrivo della reliquia di san Tommaso ad Aquino.


Dopo il saluto si forma un lungo corteo verso la cattedrale. A sinistra è riconoscibile Adriano Mastronicola, che da adolescente studiò in seminario.


Mons. Masiello consegna il dono dell’arcivescovo di Tolosa, il cardinale Gabriele Marie Garrone, a don Battista, arciprete della cattedrale.


Un momento della solenne messa celebrata dal cardinale Aloisi-Masella per l’inaugurazione della nuova cattedrale di Aquino


Alla celebrazione partecipano anche due altri cardinali, entrambi dell’ordine domenicano, lo statunitense Browne ... e l’argentino Copello ...; a destra è riconoscibile don Pasquale Pellecchia, a sinistra don Leonida Pascale..


Al termine della cerimonia di inaugurazione della cattedrale, c’è un breve ricevimento nella villa del dott. Celestino Bonanni, a fianco della cattedrale. Qui il cardinale Aloisi-Masella è circondato da membri di quella famiglia e da uomini politici del territorio, tra cui il senatore Restagno e il deputato Augusto Fanelli.


Altre immagini del corteo matrimoniale di Lisetta Grincia e Luigino Di Brango. Qui la sposa taglia il nastro in via Cavour; il nastro è retto dalla piccola Franca Mattia. Tra i ragazzini si riconoscono Gemma Longo, Alessandro De Litta, Anna Di Branco. Nel lungo corteo si riconoscono Peppino Gallo, Benedetto Grincia, Rocco Almagno


Il corteo è arrivato sotto il  portico della chiesa della Libera. Lisetta Grincia è al braccio del fratello Mario. Davanti le “damigelle”, le sorelle Gina e Rina Mattia. Di lato è Gemma Conte. A sinistra è Librozza “fuketta” che ha “accompagnato” il corteo fin dalla partenza. A destra si riconosce la vicina di casa Giulietta con la figlia Anna Rita Santarpia e Maria Grazia Almagno.


Un altro matrimonio di alcuni anni dopo (1966). E’ quello tra Stefanina Grincia con Biagino Tedeschi. Qui si va verso la cattedrale ormai in funzione. La sposa è al braccio del fratello Benedetto. Dietro si notano le sorelle Lisetta, Costanzella e Silvana Grincia, in fondo le amiche Rocca Di Brango e Antonietta Lupo con il fidanzato Antonio Rea.


Dopo il matrimonio gli sposi con familiari, parenti, amici e invitati, posano per una foto ricordo sulla scalinata della cattedrale. Tra i tanti si riconoscono Libero e Rocco Tedeschi, Ivana e Gaetano Tomassi, mamma Libera Gaetani con la sorella Martuccia. Tra i tanti bambini, Roberto e Rosino Di Brango; Patrizia, Pina, Luicia e Tonino Tedeschi; Gino Grincia, Gina, Rina, Lucia, Pompeo e Vittorio Mattia ... e poi anche il fratello della sposa Tonino Grincia.


Alcune immagini dell’ingresso solenne del nuovo vescovo di Aquino, mons. Carlo Minchiatti (1971) che succede al vescovo Musto scomparso alcuni mesi prima. Qui il vescovo indossa i paramenti prima di avviarsi in corteo verso la cattedrale. Sono riconoscibili diversi amministratori dell’epoca: Sergio Macioce, Tommaso De Litta, Giuseppe Tomassi, Ennio Mastronicola, Francesco Lupo...


Il corteo con il nuovo vescovo in mezzo a una grande folla davanti alla scuola elementare di via della Libertà.


Un’altra immagine del corteo in via della Libertà. In fondo si nota il gonfalone della Città.


Un’altra foto del corteo in via della Libertà. Dietro il vescovo tutta l’Amministrazione di Aquino e diversi sindaci dei paesi della diocesi di Aquino.


Un’immagine del passaggio in una via Libertà parata a festa per l’ingresso del vescovo Minchiatti.


Ancora un momento del corteo in via della Libertà.


In piazza San Tommaso il vescovo ascolta il saluto del sindaco Nicola Mazzaroppi.


Il sindaco Nicola Mazzaroppi rivolge il saluto al nuovo vescovo. A fianco si notano gli assessori Ennio Mastronicola e Giuseppe Bonanni.


L’interno della cattedrale durante la messa del nuovo vescovo di Aquino. In seconda fila si notano il sindaco Mazzaroppi, davanti il senatore Vincenzo Senese.


Siamo nel pieno delle celebrazioni tomistiche del 1974. E’ sabato 1 giugno. Nell’ambito del congresso eucaristico interdiocesano, è previsto un discorso agli studenti del ministro della pubblica istruzione Franco Maria Malfatti. Qui l’arrivo del ministro in piazza San Tommaso accolto dal vescovo Minchiatti, dal prefetto La Corte, dal sindaco di Aquino Mazzaroppi e dal vicesindaco di Roccasecca Rossini.


Su un palco allestito davanti alla cattedrale il ministro Malfatti tiene un discorso commemorativo di San Tommaso davanti agli studenti di diverse scuole dei paesi della diocesi di Aquino.


Il ministro della pubblica istruzione Malfatti visita la cattedrale di Aquino. A sinistra è il vescovo di Viterbo mons Luigi Boccadoro che in precedenza aveva celebrato una messa per gli studenti.


Il ministro Malfatti mentre tiene il suo discorso. A destra, i vescovi Minchiatti di Aquino e Boccadoro di Viterbo, il prefetto La Corte, il sindaco Mazzaroppi, il provveditore agli studi di Frosinone.


Il ministro terminato il suo discorso lascia il piazzale della cattedrale e si avvia verso la scuola elementare di Aquino.


Il ministro della pubblica istruzione Malfatti entra nella scuola elementare di via della Libertà, accolto dagli alunni in festa. Gli è accanto, oltre a tutte le autorità, anche il direttore della scuola Nicandro Caranci.


E’ il 2 giugno 1974. Un gruppo di giovani di Aquino dopo la celebrazione conclusiva del congresso eucaristico interdiocesano, a fianco della cattedrale posa con il maestro generale dell’ordine domenicano padre Aniceto Fernandez. Oltre agli accompagnatori del maestro generale, si riconoscono don Battista, don Enzo, Giovanni D’Orefice, Michele Di Sotto, Mauro D’Anella, Giampiero Macioce, Peppino Capozzella, Sandro Risi, Sandro Bendinelli, Firio Toscano. A destra Pasquale Piacente e Antonio Conte.


Sempre nel 1974fu promosso un pellegrinaggio della statua di San Tommaso in campagna. Qui un momento della processione iniziale. La statua è trainata da un mezzo guidato dal giovanissimo Domenico Antonelli.


25 maggio 1974. In apertura del congresso eucaristico interdiocesano, una lunga processione si snoda dalla chiesa della Libera a piazza san Tommaso con la statua del Dottore Angelico. La processione è guidata dal cardinale Corrado Ursi arcivescovo di Napoli, che qui in piazza celebrerà la messa di inaugurazione del congresso.


Fine anni ’70. Una tranquilla domenica di festa in piazza. E’ sicuramente la ricorrenza di San Tommaso. Tra i tanti che sostano o passeggiano, si riconoscono Loreto Sabatini, Libero Caprio, Anna Di Marco, Cincerrè Maurizio, Giovanni Sardelli “Pelenca”.


Settembre 1975. Al campo d’aviazione si inaugura un busto di bronzo di Papa Paolo VI, a ricordo dell’arrivo al campo dell’anno precedente. Qui la celebrazione della messa.


Un momento della celebrazione della messa da parte del vescovo mons. Minchiatti. A sinistra don Enzo Tavernese.


Il vescovo osserva il busto di Paolo VI.



Il vescovo Minchiatti e don Enzo Tavernese ammirano il busto di Paolo VI. A sinistra è il prefetto La Corte. Il ragazzino a destra è Vincenzo Della Posta.


Il vescovo Minchiatti e lo scultore Gismondi ancora in un’immagine davanti al busto del Papa.


Lo scultore Tommaso Gismondi appoggiato alla sua opera, il busto di Paolo VI. Tommaso Gismondi successivamente realizzerà anche diverse monete per la Città del Vaticano.



Tanti aquinati osservano l’opera dedicata a Paolo VI al campo d’aviazione.


Ancora un’immagine dei cittadini di Aquino che sfilano davanti al busto bronzeo del Papa.


1975. Anno Santo. Pellegrinaggio parrocchiale a Roma. Qui si sosta davanti alla basilica di San Paolo fuori le mura. In prima fila, Gaetanella Macioce, Maria Macciocchi, Jacqueline Molle, Angelina Gallo, Rosetta Capozzella, Marietta Tedeschi, Emma Petrucci, Ginozza Pesce, Concettella Macciocchi, Netta Pellecchia.


Il pellegrinaggio di Aquino si prepara ad entrare nella basilica di San Paolo a Roma.


Il gruppo dei pellegrini di Aquino in posa con don Battista e don Enzo davanti alla facciata di San Paolo. I pellegrini aquinati sono di tutte le età. Tra i ragazzini si riconoscono Antonio e Giovanna Tedeschi, Antonio Cincerrè, Antonietta e Clementina Evangelista, Claudia De Cesare...


Una foto quasi identica. Tra gli adulti si riconoscono Maria e Luigino Di Murro, Angela Di Sotto, Libbrozza Scappaticci, Adalgisa Pascale, Libera Rosvani “Luisetta”, Olga Papa, Cesira Mangiante, Damiana Di Nallo, Lucia Capozzella, Tonino e Franca Calcagni, Maria e Rita Macioce, Libera “parigina”, Giovannina Di Murro, Filomena Gatti e Eclantina Insardi, Maria Crenca, Eulalia Di Nallo, Clelia Conte, Elisabetta Sanarini, Pasqualina Quagliozzi, Mbozza  Iadecola (pitticella) Ninetta Grincia, Benedetta “Tittella” Esposito, Alessandra Tomassi, Fabiola D’Anella.