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Le manifestazioni del Centenario di San Tommaso

 


Tolosa: il vescovo di Aquino davanti alla tomba di San Tommaso.

 

Il 1974 è stato l’anno in cui si sono celebrati i 700 anni dalla morte di San Tommaso avvenuta a Fossanova il 7 marzo del 1274.
Le celebrazioni si sono tenute in tutto il mondo e in tutti i centri di studio intitolati a San Tommaso e in Italia naturalmente, e sono culminate con l’omaggio che il Papa Paolo VI gli ha fatto con un pellegrinaggio nella sua terra, e con una lettera apostolica per rinnovare l’adesione della Chiesa alla dottrina dell’Aquinate.
Ad Aquino celebrazioni e manifestazioni si sono snodate per tutto l’anno, concludendosi il 7 marzo del 1975, e per Aquino è stato un anno assolutamente memorabile.
Le stesse si sono aperte proprio all’inizio del 1974, il primo gennaio nella chiesa della Madonna della Libera, con l’apertura ufficiale del Vescovo Mons. Carlo Minchiatti che ha presieduto una messa solenne presenti le autorità locali.
In questa occasione sono stati letti due documenti pontifici redatti dal segretario di Stato Cardinale Giovanni Villot e dal segretario del dicastero per il culto divino Mons. Annibale Bugnini, che proclamavano San Tommaso patrono della diocesi di Aquino, e che stabilivano che la festa liturgica (che cade il 28 gennaio) di San Tommaso, nelle diocesi di Aquino-Sora e Pontecorvo, si continuasse a celebrare il 7 marzo, cosa che era stata espressamente richiesta dal Vescovo.
Quel primo gennaio si apriva dunque l’anno tomistico non solo ad Aquino, ma anche nelle altre due diocesi.


La copertina della “voce di Aquino” riporta la cronaca dell’udienza ai fedeli della diocesi di Aquino, Sora e Pontecorvo.


Il giorno successivo, il 2 gennaio, le celebrazioni proseguivano con un grande momento, un’udienza dal Papa a cui hanno partecipato ben cinquemila persone di tutte le parrocchie delle tre diocesi.
Lungo e sentito il discorso che il Papa Paolo VI ha rivolto ai fedeli per ricordare la figura di San Tommaso, per ricordare il grande onore per la nostra terra di aver avuto come figlio un uomo come San Tommaso (“Vanto incomparabile della vostra terra”) e per ringraziare di aver iniziato l’anno centenario con un pellegrinaggio a Roma per ascoltare la parola del Papa.
All’udienza – pellegrinaggio, hanno partecipato i sindaci di Aquino, di Sora, di Pontecorvo e di diversi altri Comuni oltre che tanti parroci, il presidente della Provincia di Frosinone e il prefetto, nonchè l’on. Giulio Andreotti, presidente del Comitato d’onore.
In questa occasione il Papa ha decorato il gonfalone di medaglia d’argento del suo pontificato.
Le manifestazioni sono proseguite nei giorni dal 5 al 7 marzo.
Martedì 5 è stata riaperta la cattedrale dopo i lavori per la realizzazione del grande “mosaico del centenario” posto sulla parete absidale, un grande “affresco” sulla dottrina dell’Aquinate.
In tale occasione l’on. Oscar Luigi Scalfaro ha tenuto una conferenza sul pensiero di San Tommaso.
Il fututo Presidente della Repubblica ha trattato il tema della “Verità” in San Tommaso.
Presente anche in questa occasione il vescovo Minchiatti. A concludere la serata, il concerto di un grande coro, la “camerata polifonica viterbese che ha eseguito anche canti scritti dall’Aquinate.
La celebrazione del 7 marzo è stata particolarmente solenne e con grande partecipazione popolare.
Si è tenuta nel pomeriggio perchè la mattina  San Tommaso è stato commemorato ufficialmente in Campidoglio a Roma dal prof. Cornelio Fabro e dal maestro generale dei Domenicani, p. Aniceto Fernandez, presenti il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, ministri, diversi cardinali e vari vescovi. Presente anche una delegazione di Aquino con il vescovo, il sindaco e il parroco, e il gonfalone della Città.


L’invito del sindaco di Roma (all’epoca Clelio Darida) alla celebrazione di San Tommaso in Campidoglio.


Alle 17.00 in punto è iniziata la cerimonia ad Aquino, con una messa pontificale celebrata dal cardinale Gabriele Marie Garrone, già arcivescovo di Tolosa in Francia, lo stesso che nel 1963 aveva donato alla nuova Cattedrale, una reliquia, la costola del cuore, e proprio per ringraziarlo il cardinal Garrone era stato invitato a tenere lui la commemorazione di san Tommaso ad Aquino.


Aquino 7 marzo 1974. Il cardinale Garrone e il vescovo Minchiatti stanno per dare inizio alla solenne celebrazione in memoria dell’Aquinate.


Erano presenti alla celebrazione moltissime personalità tra cui lo stesso maestro generale dei Domenicani Aniceto Fernandez con altri confratelli domenicani, il presidente della Provincia, il prefetto e tanti parroci della diocesi aquinate.
Il cardinale Garrone ha profittato di quell’occasione per ricordare di aver “avuto la gioia di dividere con questa Città di Aquino il tesoro che il papa Urbano V ha voluto affidare alla diocesi dove io mi trovavo, le reliquie di San Tommaso. Si è creato così tra noi un legame che è garanzia di benedizione per la preghiera comune”.
Si è svolta poi una lunghissima e partecipata processione con la grande statua in legno custodita nella Cattedrale.
Per la prima volta quella sera, ad Aquino hanno fatto l’apparizione le “fiaccole romane” con cui sono state illuminate la Cattedrale, la torre del castello, la Chiesa della Madonna della Libera che offrivano, e lo ricorda bene chi scrive, uno spettacolo veramente mai così suggestivo.
Le manifestazioni aquinati sono proseguite il 21 di aprile quando i partecipanti al Congresso tomistico internazionale che si stava tenendo a Roma, hanno sostato nella città di San Tommaso (se ne parla in un’altra sezione) nel loro spostamento verso Napoli dove si sarebbe svolta la seconda parte.
Erano diverse centinaia tra cui molti nomi notissimi nel campo della filosofia (tra questi Michele Federico Sciacca) e accompagnati tra gli altri dal maestro generale dei Domenicani padre Aniceto Fernandez, e dal cardinale Karol Wojtyla, arcivescovo di Cracovia.
Per le strade di Aquino quel pomeriggio si sentiva parlare in tutte le lingue. Ad intrattenere gli ospiti visitatori, ci fu una spettacolare esibizione del gruppo storico degli “sbandieratori  di Cori”, gruppo molto noto anche oggi.
Altro grande momento dell’anno tomistico è stato lo svolgimento del Congresso eucaristico interdiocesano tenutosi dal 25 maggio e conclusosi il 2 giugno con la celebrazione tenuta dall’inviato speciale del Papa, il cardinale Pietro Parente, latore tra l’altro di una lettera del Papa letta in cattedrale.
Del congresso, occasione anche di svariate manifestazioni culturali e di “questa” lettera, si parla più diffusamente in altra parte.
In giugno il 29, per l’esattezza, un momento particolare, diverse decine di pellegrini di Aquino l’hanno vissuto in Francia, e precisamente a Tolosa dove, lungo la strada di un apposito pellegrinaggio a Lourdes, si sono fermati a pregare davanti ai resti mortali di San Tommaso, allora nella grande basilica di San Sernin.


Il ricordino a memoria del pellegrinaggio degli aquinati sulla tomba del Dottor Angelico.


Alla stazione di Tolosa mons. Masiello (a sinistra) che nel 1963 aveva portato ad Aquino la reliquia di San Tommaso, accoglie il pellegrinaggio. A fianco don Enzo  Tavernese e don Battista della chiesa aquinate.


I “concittadini” dell’Aquinate in preghiera davanti alla tomba , l’urna che ne raccoglie le reliquie.


L’urna contenente il “corpus St Thomas Aquinatis”.

Era ad accoglierli nella stazione della città mons. Masiello, lo stesso che il 19 ottobre 1963 portò la reliquia dell’Aquinate, prelevata dall’urna di San Sernin, fino ad Aquino.
Dopo la preghiera sulla tomba di San Tommaso, l’arcivescovo della città, il cardinale Jean Guyot celebrò la messa per tutti i pellegrini sull’altare maggiore di quella basilica.


L’osservatore romano dà notizia del pellegrinaggio degli aquinati alla tomba di San Tommaso.

Durante l’estate vari furono i momenti culturali, sopratutto concerti in cattedrale, nella chiesa della Madonna della Libera, e anche nella “sala Giovenale”.
L’8 luglio l’esibizione di un gruppo austriaco, “i menestrelli di Vienna” che eseguirono affascinanti melodie medievali; il 25 luglio nella “sala Giovenale” un concerto di un gruppo olandese “l’Ensamble Oswaldo” di Amsterdam e successivamente in cattedrale un concerto dell’ “Ottetto di Roma”, fino ad una grande orchestra americana, diretta da un oriundo di Settefrati, il maestro Salvatore Macari. L’orchestra, della Stanford High School di Stanford – Connecticut, eseguì un mirabile “Messia” di Haendel, che suscitò l’ammirazione di tutti i presenti.


 


Le celebrazioni non si sono mai interrotte; il 31 di agosto c’è stata la consacrazione del nuovo altare della cattedrale da parte dell’arcivescovo mons. Annibale Bugnini, segretario della congregazione vaticano del culto divino. Nel corso della stessa celebrazione sono state benedette le altre nuove opere che hanno notevolmente arricchito la chiesa cattedrale: le due imponenti ceramiche di Angelo Biancini, l’una il Battesimo di Gesù nello spazio del Battistero, e di fronte la Madonna con Bambino e l’Eucarestia sopra l’altare del Santissimo Sacramento. Insieme a queste, anche la “corona ferrea” che gira tutt’attorno all’interno della cupola della chiesa e il grande mosaico realizzato su tutta la parete dell’abside.
Una lunga cerimonia che ha preceduto quella ancor più solenne del giorno successivo, primo settembre, festa di San Costanzo che ha visto l’inaugurazione del monumento a San Tommaso.
Ha presieduto la celebrazione pomeridiana e benedetto la statua, il cardinale Carlo Confalonieri, accolto su un palco al lato dello stesso monumento, dal parroco, dal sindaco di Aquino, nonchè dal senatore Guido Gonella che poi in chiesa nel corso della cerimonia ha tenuto il discorso commemorativo ufficiale.
Sul palco, all’esterno, mons. Minchiatti ha rivolto un saluto al cardinale, al senatore Gonella e ai tanti fedeli che assistevano alla cerimonia di “benvenuto”.



Riportare parte dei discorsi,sarebbe troppo lungo, ma qui quello che interessa, è il resoconto della varie celebrazioni, perchè quello ci si è ripromesso per lasciarne anche qui, una testimonianza storica.
Il momento culminante dell’anno però, ci sarebbe stato di lì a due settimane con la venuta del Papa ad Aquino, di cui in quel primo di settembre ancora non si sapeva.
La visita per celebrare San Tommaso, ci fu sabato 14 settembre con l’arrivo al campo d’aviazione alle ore 17,00, a bordo di un elicottero dell’aeronautica militare proveniente da Fossanova, dove Paolo VI aveva commemorato l’Aquinate nel luogo in cui 700 anni prima era morto.
Aquino era tutta imbandierata e gli stessi cittadini nel corso della vigilia, e della mattinata del sabato, avevano addobbato strade e finestre lungo tutto il percorso fino a piazza San Tommaso e avevano inondato l’auto e il corteo papale di migliaia e migliaia di bigliettini di benvenuto che scendevano da balconi e finestre.


Il Papa Paolo VI attraversa le strade di Aquino tra una folla festante.


L’evento, di cui si parla più dettagliatamente in altro spazio, durò circa un’ora, e all’imbrunire il Papa lasciò Aquino rientrando in auto attraverso l’autostrada a Castel Gandolfo, dopo essere passato per Castrocielo e aver sostato per circa 15 minuti a Roccasecca.
Il giorno successivo poi, avrebbe parlato di questa “escursione spirituale”, anche nell’Angelus domenicale.


Una busta filatelica commemorativa della visita del Papa e del volo in elicottero “ Castelgandolfo – Aquino”. (Aquino collezione privata)


La chiusura ufficiale dell’anno tomistico ci fu il 7 marzo 1975, con una celebrazione in cattedrale presieduta dal cardinale Dino Staffa, prefetto del supremo tribunale della segnatura apostolica, celebranti tutti i parroci della diocesi di Aquino.
La sera del giorno precedente, il 6 di marzo si era svolta un’altra celebrazione, sempre in cattedrale, ormai basilica minore, con il coro dei monaci benedettini di Montecassino, con il canto dei vespri presieduti dal vescovo Carlo Minchiatti, e con una conferenza dal titolo “Umanità e grandezza di san Tommaso” tenuta dal domenicano p. Raimondo Spiazzi, uno dei più noti biografi dell’Aquinate che già in vaire altre occasioni era stato ad Aquino per onorare il suo grande confratello.
Si chiudeva così ufficialmente l’anno centenario, ma un’appendice poi ci fu il 14 settembre 1975, quando per ricordare l’arrivo del Papa al campo d’aviazione ci fu l’inaugurazione di un busto di Papa Paolo VI opera dello scultore anagnino Tommaso Gismondi.


Un anno dopo al campo d’aviazione di Aquino dove l’elicottero papale era arrivato, viene inaugurato un busto di Paolo VI per ricordare l’avvenimento. Nella foto il vescovo Minchiatti e lo scultore Tommaso Gismondi, autore dell’opera.


L’opera realizzata dall’allora aero-club della ciociaria, fu inaugurata e benedetta dal vescovo Minchiatti.
L’opera oggi non è più “in loco” e non si è mai capito se a toglierla siano stati gli stessi realizzatori dell’evento.
A ricordo delle manifestazioni di quell’anno, il parroco don Battista realizzò due grandi epigrafi marmoree, una all’interno, e una all’esterno della chiesa cattedrale. A ricordare la visita del Papa, pensò qualche anno dopo anche l’amministrazione comunale, con una lapide apposta all’interno dell’aula consiliare, e con l’intitolazione di una piazza a Paolo VI, spazio attraversato dallo stesso pontefice nel tragitto dall’aeroporto a piazza San Tommaso.

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